martedì 26 agosto 2014

26-08-14 Gardaland, polemica disabili

La denuncia del papà di un bimbo autistico: «In coda per 85 minuti» Il parco: «Doveva avvisare»


Scoppia un caso di «discriminazione disabile» a Gardaland, la cui eco si è propagata in rete, dal sito Retenews21.it nel quale, l'altro giorno, è comparsa una lettera di un padre che lamentava di essere stato nel parco di Castelnuovo con il figlio autistico e di aver trovato una situazione che l'ha indotto a protestare per i disagi patiti nel tentativo di far provare i divertimenti al bambino.
Impossibile parlare direttamente con il protagonista della vicenda, malgrado i tentativi di rintracciarlo messi in atto anche dallo stesso personale di Gardaland. In ogni caso, questo risulta scritto nella lettera di denuncia: «Sono il papà di un bambino di 9 anni con una sindrome autistica: siamo venuti a Gardaland lunedì scorso». Poi prosegue lamentando che non è possibile spiegare ad un bambino autistico che deve fare file di 85 minuti invece che 15 come coloro che pagano un surplus per avere precedenza alle attrattive del parco. «Io ho potuto fare solo tre giochi perché il bambino non ce la faceva più a fare le file (...) Avevo acquistato anche i biglietti per il giorno successivo, ma ho preferito perderli piuttosto che fare andare in frustrazione mio figlio con code per lui estenuanti». Il padre, che si firma Luigi Schioppi, nella descrizione della sua giornata «nera» a Gardaland, spiega anche che ha pagato il biglietto e non voleva sconti ma avrebbe voluto trovare una situazione consona a far divertire il figlio e non vedersi superato da chi aveva pagato di più. Se questo è il senso della lettera - perché deve succedere tutto ciò? - forse quel padre non era a conoscenza delle misure messe in atto da Gardaland per gli ospiti con disabilità, dalla cecità alla sindrome di down, fino al deficit cognitivo, per le quali il parco ha predisposto specifici supporti. Difatti, dall'ufficio stampa del parco informano che «esiste un cartello enorme al castello d'ingresso dove è spiegato come fare e dove recarsi in caso di visitatori con disabilità. Gardaland fornisce pass a chi accompagna chi è in difficoltà, ci sono cartelli con le regole da adottare, con le giostre più o meno adatte, assistenti preparati a dare una mano. Abbiamo cercato dappertutto questo signore ma non ci risulta che si sia rivolto a noi: avremmo affrontato insieme il suo problema, come facciamo caso per caso. Ci spiace questo lamentarsi a posteriori, quando bastava informarsi». Lo stesso ribadisce il direttore di Gardaland, aggiungendo: «Se necessario, i nostri collaboratori, preparati con corsi ad hoc, sono pronti a salire sulle giostre con chi ha difficoltà; l'informazione per i disabili è capillare, perciò penso che questo papà non si sia rivolto ad alcuno al parco. Vorrei parlare con lui, per chiarire cosa sia successo. Sono il primo a dire che tutti hanno diritto di vivere Gardaland al meglio e siamo in continuo contatto con le associazioni del territorio per migliorare i nostri servizi ed agevolare gli ingressi».
Quale rappresentante di chi è affetto da autismo, interviene Luca Fiorin, presidente di «Sguardi di luce»: «Non credo vi siano corsie preferenziali a Gardaland per i disabili, ma se davvero il parco si è attrezzato in questo senso, ne siamo contenti».D.A. 

articolo tratto dal sito L'Arena del 24/08/14

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